04-05.12.2004
FutaTreffen 2004

SABATO

"Piove, senti come piove, Madonna come piove, senti come viene giù..." Se dovessi scegliere una colonna sonora per il Futatreffen 2004 sarebbe proprio questa canzone di Jovanotti la più adatta... E pensare che avevo più volte detto: "se è previsto brutto tempo quest'anno la Futa la salto"... seeee, non avevo fatto i conti con il richiamo di "Firebolt" e di IHMS e così alla fine sabato mattina sono partito alla volta degli Appennini.

A Padova ho incontrato Hellgate e poco più avanti Skinner ed abbiamo proseguito insieme mentre le prime gocce di quella che sarebbe stata il leit-motiv dell'intero raduno, cominciavano a scorrere sulla visiera del casco.
A Sasso Marconi usciamo dall'autostrada e percorriamo la statale fino a Castiglion dei Pepoli e da qui continuiamo nella nebbia in navigazione strumentale (fantastico il nuovo GPS a colori e con la retroilluminazione che si vedeva bene pure sotto la pioggia) fino all'albergo sul lago Brasimone. Veniamo subito accolti dagli amici già arrivati e, tempo di prendere possesso delle camere e di cambiarci, e siamo già nel salone dotato di un fantastico caminetto gigante.

Dalla vetrata ogni tanto scorgiamo fari che emergono dalle profondità della nebbia e che alla fine si materializzano nelle forme di moto o scooter nel piazzale davanti all'albergo. Devo dire che il fenomeno visto dal lato caldo ed asciutto della vetrata aveva un notevole fascino, dall'altro forse un po' meno...


Verso le 21.00 ci raggiungono anche Kiwi e Sauro e parte la "crescentinata": gara individuale di farcitura di strani fagottini fritti (crescentine appunto) con tutto quanto di commestibile capitava sotto mano... Ovviamente il Daddo ha voluto strafare mescolando prosciutto, salame e nutella... Alla fine l'unica cosa farcita che è rimasta eravamo noi.

Fine serata culturale dove è risaltata tutta la nostra maturità: praticamente furti di chiavi di bagni, black out di un intero piano dell'albergo, mobili a barricare porte, lancio di acqua e bagnoschiuma, pensierino su uso di estintore poi fortunatamente abortito... .

DOMENICA


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La mattina sveglia tranquilla per le 9.00... Cazz... piove! Salto la colazione in previsione della merenda a Castiglione dei Pepoli e mi preparo in tenuta da sub.


L'accoglienza organizzata da Kiwi nella piazza (pedonale) del paese è veramente ottima: da una parte tutte le moto e gli scooter schierati in parata e dall'altra un gazebo dove Gillo ha estratto dal suo bauletto-microonde-dolceforno le famose ciambelle che saranno accompagnate da bicchierozzi di cioccolata e vin brulè bollenti preparati sul posto.
Verso mezzogiorno, sempre accompagnati dalla pioggia, cominciamo ad avviarci a gruppi verso la Futa. La strada più breve è interrotta e così dobbiamo fare un giro per Pian del Voglio (Schiapp ovviamente si perde riuscendo pure a portare con se un nutrito numero di sventurati) . Io sono fra i primi insieme a Lazzaro e Skinner ed andiamo a velocità ridotta viste le condizioni della strada. Nonostante ciò a pochi km dal ristorante faccio un lungo che per poco non vado in un prato e poi mi esibisco in una mezza derapata su una curva carica di ghiaia seguito da Lazzaro che mi copia. Curva che purtroppo poco più tardi si rivelerà funesta per il povero Parduz che cade e si rompe una gamba . A quel punto ero già in ristorante ma di mangiare mi è passata subito la voglia e così vado su con Gillo con l'auto di Wally a vedere se possiamo essere d'aiuto o almeno di conforto. Sul posto c'è già un bel po' di gente che cerca di far star più comodo possibile l'infortunato in attesa che arrivi l'ambulanza. Alla fine questa arriva e così Parduz viene caricato e portato in ospedale mentre noi ritorniamo al ristorante.

Un bel coro intonato (intonato????) da Wvespa con un brindisi alla salute di Parduz riporta un po' di buonumore ed il banchetto continua .
Finito il pranzo e dopo aver assistito al conferimento di onorificenze da parte di S.E. (ovviamente presente solo in spirito) a Zerocento e a Gillo, saluto tutti ed insieme a Skinner ripartiamo in modo da affrontare almeno la parte più insidiosa della via del ritorno con il chiaro... oddio parlare di chiaro con nebbia, pioggia, visiera che si appanna è un po' un eufemismo...

Bene o male quando comincia a fare buio siamo oltre Bologna ormai relativamente al sicuro sull'autostrada mentre la pioggia diminuisce per un'attimo solo per illuderci e poi ricomincia più forte di prima. A Monselice saluto Skinner e proseguo in solitaria per i 200 km che mi separano ancora da casa sotto un vero e proprio diluvio, unico scooterista guardato da tutti come un marziano... E strano viaggiare di notte a 130 km/h immerso nell'acqua che arriva da tutte le parti solo con i propri pensieri: c'è la voglia di arrivare prima possibile a casa per rivedere la moglie e le bimbe, c'è la costante attenzione al traffico intenso ed alle pozzanghere per non ammazzarsi, ma c'è anche la sensazione inebriante di stare vivendo una piccola avventura, di stare facendo qualcosa che molti non farebbero mai, di essere dominato ma anche di dominare gli elementi, una sensazione molto vitale...

Alla fine per le 20.00 arrivo a casa: fuori sono completamente zuppo, ma sotto io sono asciutto, segno che i soldi spesi per tutta l'attrezzatura tecnica sono stati soldi ben spesi . Ed anche questa Futa, la terza per me, va in archivio insieme ai ricordi belli (e no) che l'hanno accompagnata, ma sempre con la certezza di averla vissuta intensamente con persone veramente speciali! W IHMS ed un grosso augurio per una veloce guarigione a Parduz!

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