Ed anche quest'anno per il ponte del 2 giugno abbiamo organizzato un giretto motociclistico in Dalmazia.
Gruppetto di quattro amici affiatati, con i mezzi più disparati (custom, enduro stradale, naked automatica e T-max) ma tutti con gran voglia di macinar km...
L'avventura è cominciata venerdì sera quando sono arrivati a Trieste Vikingo, Andrea e Lazzaro. Notte a casa mia e sabato mattina partenza verso le coste croate.
SABATO
Il tempo è bello ed il traffico abbastanza scarso. Passata Fiume poi si riduce sempre più mentre la strada diventa sempre più bella e panoramica.
Il tratto clou è subito dopo Karlobag: una specie di Bosa-Alghero croata con asfalto ottimo, continue curve e controcurve con buona visibilità e traffico nullo... Dopo 50 km avevo i ricciolini alla ruota posteriore
Sosta a far benzina ed ammiriamo un vecchio biker bi-barbuto (con la velocità il barbone si divideva in due) su un'Harley che ci fa pensare che la vera passione per le 2 ruote non muore mai.
Proseguiamo oltre Zara verso Sebenico. Sosticina ad ammirare il fiordo dal ponte prima della città e poi avanti.
I paesaggi sono sempre diversi: a volte la strada passa accanto al mare, altre si innalza lungo la ripida scogliera, altre ancora si spinge leggermente all'interno dell'altopiano dove ci sono colline e laghetti incredibili...
Alla fine arriviamo in vista di Spalato e decidiamo di cercare un posticino dove pernottare. Ci fermiamo a Trogir, un bel paesino sul mare e troviamo un bel B&B a buon prezzo. Ci sono pure una tartaruga appassionata di calcio ed un gatto che apprezza la cortesia di Lazzaro di avergli lasciato un comodo asciugamano dove distendersi...
Cena e giro per il paese prima di andare a letto.
DOMENICA
La mattina ci alziamo con un'altra splendida giornata di sole. Colazione continentale (nel senso che poteva sfamare un continente intero) e via verso Ragusa.
Strada sempre molto panoramica e varia. Si viaggia benissimo perchè la temperatura è ottimale ed il traffico praticamente inesistente.
Attraversiamo 2 volte il confine in quanto la costa della Croazia è interrotta da un brevissimo tratto di costa appartenente alla Bosnia (sulla mappa è il tratto da C a D che google maps si rifiuta di considerare percorribile).
Quindi arriviamo finalmente a Ragusa. Mentre siamo fermi ad ammirare la città in un'area di parcheggio, si avvicina un tizio che ci offre un B&B a buon prezzo. Decidiamo di provare a vedere ed effettivamente il posto è carino: bella terrazza con vista sulla città, due ampie stanze doppie con bagno. Il tutto per 15 euro a testa al giorno. Aggiudicato! Solo il parcheggio è un po' un problema con una rampa che avrà avuto il 30% di pendenza
Lasciamo le moto parcheggiate e scendiamo a piedi in città, pranzo veloce e poi facciamo i turisti per la città vecchia all'interno delle mura.
Ragusa è decisamente splendida e scattiamo un sacco di foto. I 10 euro per percorrere tutte le mura che circondano la città sono sicuramente ben spesi perchè la vista è superba.
Per le 20.00 ci fermiamo a cenare in un bel ristorantino e poi prendiamo un taxi per tornare al B&B.
LUNEDI'
Durante la notte è piovuto ma la mattina come ci alziamo il cielo è solo coperto ed ogni tanto passa pure qualche raggio di sole. Decidiamo quindi di andare a visitare le Bocche di Cataro, un ampio fiordo molto caratteristico e famoso nel vicino Montenegro.
Da Ragusa sono una 50ina di km prima di arrivare al confine. Si passa con la carta d'identità ma non è rapido come siamo ormai abituati: qui controllano e registrano sul PC i dati di conducenti e mezzi.
Oltre confine poi il primo paese sa di povero con brutte case e tante pattuglie di polizia ovunque...
Arrivati però all'interno del fiordo, il paesaggio diventa stupendo. C'è un'isoletta microscopica con una bellissima moschea, ripide scogliere con macchie di oleandri fioriti, un mare blu intenso...
Facciamo il giro del fiordo e poi saliamo per una stradina tutta tornanti fino ad un passo a circa 1.000 metri di altezza.
Qui c'è un bel rifugio stile alpino dove per 8 euro ci mangiamo una bella porzione di spiedini e cevapcici (punto B sulla mappa).
Proseguiamo poi un po' all'interno fino a Cetinje (punto C sulla mappa). Il tempo però peggiora e comincia a piovigginare. Dopo qualche tentativo infruttuoso di fare una strada alternativa per rientrare, rinunciamo percorrendo la stessa strada dell'andata.
Arriviamo al confine che ormai diluvia. Solita burocrazia per attraversarlo con i doganieri che ci lasciano sotto la pioggia finchè non ci scocciamo e ci spostiamo tutti sotto la tettoia ed allora finalmente decidono di concederci una certa precedenza sulle altre auto incolonnate.
Quando arriviamo fradici a Ragusa, ci aspetta però lo spettacolo di un magnifico tramonto con arcobaleno che sorge dal mare: una piccola ma apprezzata ricompensa per aver preso tanta acqua.
MARTEDI'
La mattina ci svegliamo con uno splendido sole e ripartiamo stavolta verso nord. Sosta per una super colazione in un paesino lungo la strada e poi avanti fino a Spalato.
Qui ci separiamo: Lazzaro ed Andrea si fermano per prendere in serata il traghetto che li porterà ad Ancona mentre Vichingo ed io continuiamo la risalita lungo la costa Dalmata.
L'idea è di fermarsi a dormire a Senj in modo che mercoledì si possa essere a Trieste per l'ora di pranzo visto che poi Edo ha ancora 300 km abbondanti per raggiungere Bergamo.
La sfiga però ci mette lo zampino... Oltre Sebenico sento la moto un po' ondeggiante sui curvoni veloci ed al casello dell'autostrada per Zara vedo che la ruota posteriore è un po' "molliccia". Edo cerca di rassicurarmi con un poco convinto "mah a me sembra abbastanza normale"... Però alla prima area di servizio ci fermiamo e devo arrendermi al fatto che ho bucato.
Va beh, proviamo il kit anti-forature che avevo comprato lo scorso anno... Una schifezza: gli inserti di gomma che dovrebbero venir infilati nel foro non entrano e si rompono. Inoltre ho rovinato ancora di più la gomma (che era già abbastanza distrutta di suo). A quel punto il ragazzo della stazione di servizio viene in mio soccorso chiamando dei suoi amici che hanno un'officina Yamaha a Zara.
Dopo un'oretta arrivano in auto con cavalletto e chiavi ed in pochi minuti smontano la ruota e la portano in officina. Ancora un'oretta e sono di ritorno con gomma nuova (stessa marca e modello della vecchia) pure ben bilanciata e me la rimontano. 250 euro sono pure una cifra onesta visto il tempo e lo sbattimento per l'intera operazione.
Il problema ora è che sono le 20.15 e noi siamo ancora a 300 km abbondanti da Trieste ed almeno 130 da Senj. Va beh, intanto partiamo e poi vedremo...
Arriviamo a Karlobag un'ora abbondante dopo ed abbiamo appena fatto 60 km. Certamente il buio e la strada tutta tornanti non hanno aiutato molto. Sono un po' stanchino ma Edo propone di andare ancora avanti fino a Senj.
Continuiamo nel buio ma almeno la strada ora è un po' meno tortuosa e si può azzardare un'andatura più allegra. Arriviamo a Senj alle 10:30 e stavolta sono io a proporre di tirare dritto fino a Trieste visto che il paese è semi-deserto ed a quell'ora cominciar a cercare un alloggio non è la cosa più semplice di questo mondo.
Il resto del viaggio diventa una corsa nella notte più fonda su strade deserte senza luci nè punti di riferimento correndo a volte ad oltre 120 km/h. Ogni tanto un paesino scandisce il passare dei km.
Finalmente arriviamo a Fiume e da qui la strada la conosco praticamente a memoria. Prima di continuare ci fermiamo a vestirci con tutto quello che abbiamo in quanto saliremo sull'altipiano. Ed infatti la scelta è saggia visto che ci troviamo in breve a sfiorare i 9 gradi e c'è pure un po' di nebbiolina.
Alla una e mezza possiamo finalmente spegnere il motore sotto casa mia dopo 750 km di viaggio. Marina ci aspettava con qualcosa da mangiare prima di buttarci sotto le coperte.
MERCOLEDI' (conclusione)
La mattina ci alziamo per le 8.30, colazione e poi Edo ci saluta e riparte verso casa.
E' stata una gran bella vacanza, passata con la migliore delle compagnie e visitando posti davvero stupendi. In complesso il meteo ci è stato favorevole ed anche l'acquazzone preso lunedì pomeriggio fa parte dell'andar in giro in moto. Il rientro notturno poi, per quanto un po' stressante, ha comunque aggiunto quel pizzico di avventura e pazzia che sono il sale della vita.
Al prossimo viaggio!